La diffusione della bozza di decreto sulla nuova zona rossa sta portando ad un vero e proprio esodo verso il sud, ed in particolare verso la Calabria. Atto scellerato, a dimostrazione che non sempre il bene comune può essere affidato alla non
coscienza di pochi.

Eppure chi da qui è emigrato ha un più che idoneo metro di paragone per valutare in autonomia le disparità organizzative che esistono tra le aree del Nord Italia e la nostra cara regione.

La Lombardia, ad esempio, è forse la regione più efficiente d’Italia, in termini sanitari e non solo. Una regione che da sola provvede ad una grossa fetta del PIL nazionale, sta vacillando sotto i colpi dei contagi che quotidianamente affossano sempre di più una rete ospedaliera tra le più avanzate e organizzate d’Italia. Se potessero tornare indietro deciderebbero misure di prevenzione e contenimento drastiche, perché anche per loro, oggi, affrontare faccia a faccia una sfida di questa portata sta diventando una missione impossibile.
In Calabria fino a ieri avevamo meno di 10 casi di Covid 19, siamo in pratica dove la Lombardia era circa un mese fa; e le esperienze servono proprio a questo: ad imparare dagli errori. Ma noi, spavaldi, dai 117 posti di terapia intensiva presenti su tutto il territorio regionale, una media di un posto ogni ventimila abitanti, invece di usare la testa, sfidiamo con incoscienza un nemico al di fuori della nostra portata, e ne pagheremo, presto o tardi, tutti le conseguenze.

E’ facile giudicare dall’esterno, paura e ansie la fanno da padrone in questo momento cosi delicato, e questo è ovvio, ma continuare a ragionare pensando al bene del singolo e non a quello della collettività è indignitoso e irresponsabile.

A tutti coloro che sono in procinto di partire per la Calabria allora facciamo un appello: se potete, fermatevi, seguite le regole, proteggetevi e proteggeteci come prescritto. E a chi invece è già in arrivo chiediamo insieme di essere cauti e giudiziosi, denunciate il vostro arrivo, state a casa, evitate di stare a stretto contatto con i vostri cari che a loro volta potrebbero contagiare altre persone al di fuori della vostra famiglia. E dove non arriverà il vostro buon senso, che arrivi invece quello dei vostri amici e vicini, denunciate se vedete che non vengono rispettate le regole: la prevenzione è l’unica arma in nostro possesso, o questo esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi, ed è più evidente che una sanità come quella calabrese non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza che è oramai quasi alle porte.

Francesco Stranges

 

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