“A un fatto eccezionale, lo scioglimento, devono seguire decisioni eccezionali, un patto tra tutti i consiglieri comunali”

E’ la frase che più mi ha colpito nell’intervista dell’Avv. Mascaro Sindaco di Lamezia appena reintegrato dal Tar del Lazio.

Il contesto nel quale è stata pronunciata è un appello a tutte le forze politiche e a tutti i consiglieri perché si superino le differenze, a volte strumentali, e si lavori tutti per recuperare il tempo perso nel poco tempo che rimane prima di tornare alle urne.

A questo appello io aggiungerei quello da rivolgere alle altre componenti della società lametina, le imprese, le associazioni, le scuole, le parrocchie, i cittadini organizzati perché partecipino a questo lavoro comune per la rinascita della città. E in questo coinvolgimento necessario ed indispensabile ritengo utile riproporre il progetto di Lamezia Smart Land che prevede l’aggregazione dei 25 comuni del comprensorio con relativi territori e comunità.

Per recuperare il tempo perso c’è bisogno di un salto di qualità che faccia riconquistare a Lamezia la centralità dell’Area Lametina e riporti gli altri comuni a riconoscere in Lamezia la guida ed il punto di riferimento politico, economico, culturale e sociale. Per far questo c’è bisogno di un progetto che non si incateni alle emergenze e all’ordinario ma che costruisca il futuro. Un futuro di relazioni con le altre istituzioni del territorio, che ne valorizzi le risorse e le eccellenze, che costruisca una comunità più ampia, partecipe e impegnata nella tutela dei beni comuni.

Diventare una Smart Land, ovvero un territorio intelligente e preparato, pronto a cogliere le opportunità offerte dal cambiamento tecnologico e geopolitico in atto, è l’orizzonte strategico su cui bisogna iniziare a innervare un processo di governance locale, fatta dal lavoro sinergico degli attori pubblici/ privati, dal raccordo del sistema di imprese e realtà locale, dalla programmazione di nuovi percorsi welfare e formativi che possano generare profili professionali e culturali all’altezza delle sfide. I contesti territoriali che hanno un’alta densità di abitanti e infrastrutture, come Lamezia Terme e il suo comprensorio, hanno bisogno di strumenti di governance diversi da quelli dei territori più piccoli. La necessità di governare queste trasformazioni con strumenti più complessi è quindi prioritaria. Non è più tempo di pensare che ci sia un unico ente capace di monitorare il cambiamento. La chiave di volta su cui fare leva è il lavoro condiviso in rete. Lamezia Smart Land  dovrà promuovere azioni a livello sovracomunale e progetti di sviluppo sostenibile; piani che puntano a costruire aggregazioni e reticoli territoriali in grado di far emergere bisogni e progettualità capaci di generare nuove ipotesi da riversare nell’interesse della collettività. Un percorso che porterà anche a modellare il territorio. Per promuovere l’attrattivita’ serve la comunità. E per fare comunità servono istituzioni e leadership politiche che sappiano giocare in squadra e fare rete. Questa è la logica sulla quale come città e territorio dobbiamo scommettere ora che il Tar ha restituito a Lamezia le istituzioni locali democraticamente elette. Diventare una Smart Land significa rendere il territorio dinamico e flessibile, più competitivo e attrattivo a livello economico, turistico e sociale, con ricadute sul benessere e la qualità della vita dei cittadini. La Smart Land non

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